Marco Esposito, intervistato durante la trasmissione Di Prima Mattina, fa alcune riflessioni sulla sentenza della Corte costituzionale e le scelte successive che ci attendono per neutralizzare la legge Calderoli - lo spacca Italia - sull'Autonomia differenziata e sul futuro del mezzogiorno.
Marco Esposito, segretario dell'associazione 34testalsud, evidenzia le menzogne di Zaia che cerca di far vivere la legge Calderoli completamente smantellata dalla Corte costituzionale.
Il costituzionalista prof. Gaetano Azzariti, come il prof. Massimo Villone in un precedente articolo che viene riportato in questa stessa pagina, critica la decisione della Corte costituzionale che ha giudicato inammissibile il referendum per l'abrogazione della legge Calderoli, così come modificata dalla stessa Corte, per la mancanza di chiarezza nelle motivazioni.
Inoltre, si evidenzia come di fatto la Corte abbia operato in via di supplenza rispetto all'Ufficio centrale della Cassazione, che aveva già giudicato la legittimità del quesito. La Corte ha giustificato la sua scelta sostenendo che il quesito fosse diventato "oscuro", a causa delle modifiche al testo derivanti dalla precedente sentenza della stessa Corte.
Azzariti si mostra preoccupato delle conseguenze di questa sentenza che sembra restringere le possibilità di proporre referendum radicali, favorendo abrogazioni parziali e manipolative.
Tuttavia, c'è anche un aspetto positivo: la Corte ha chiarito che non si potrà procedere con l'autonomia differenziata senza una legge completamente nuova nei principi.
Massimo Villone, Presidente di 34testalsud, critica la decisione della Corte Costituzionale di dichiarare inammissibile il referendum abrogativo sulla legge Calderoli sull'autonomia differenziata.
Villone sostiene che questa decisione costituisca un paradosso in quanto nega ai cittadini il diritto di votare, lesivo della libertà di scelta e del diritto di partecipazione democratica sancito dall'articolo 75 della Costituzione.
Aggiunge e sottolinea come la sentenza 192/2024 abbia modificato l'oggetto del quesito referendario, creando la presunta mancanza di chiarezza che ha portato all'inammissibilità del referendum.
Inoltre, evidenzia l'incoerenza di consentire ai cittadini veneti di esprimersi sull'autonomia differenziata nel 2017, mentre ora si nega lo stesso diritto all'intera popolazione italiana.
Infine, Villone annuncia l'intenzione di avviare una nuova iniziativa referendaria, con un quesito rielaborato, per restituire ai cittadini il diritto di esprimersi.
L'obiettivo è contrastare un processo che mira a silenziare il popolo e a impedire una vera partecipazione democratica.
Massimo Villone, noto costituzionalista nonchè Presidente di @34testalsud, commenta così la decisione della Corte di non ammettere il referendum sottoscritto da 1milione e 300mila cittadini per l'abolizione della legge Calderoli sull'Autonomia Differenziata.
"A seguito della sentenza della Corte, la legge Calderoli sopravvive e il nostro referendum puntava a cancellare l’intera legge. La Corte vuole tutelare la libertà di voto dell’elettore che richiede un quesito chiaro, ma toglie all’elettore il diritto di votare.
La Corte ha assunto una posizione un po’ cerchiobottista, doveva pensarci di più. Ha voluto tenere dentro troppe cose diverse senza guardare al punto decisivo che investe il futuro del Paese nei suoi assetti fondamentali. Era e sarebbe giusto consentire al popolo sovrano di esprimersi. Così si reca danno all’istituto del referendum abrogativo."
Massimo Villone insiste sulla necessità che il referendum sull'Autonomia Differenziata sia sottoposto al giudizio dei cittadini italiani. La nomina dei nuovi componenti la Corte Costituzionale prevista nei prossimi giorni è questione importante che va chiusa a tutela della integrità dell'Organo di garanzia. L'ammissibilità del referendum sull' A. D. non può che seguire i precedenti giudizi similari e quindi la logica costituzionale di ammissibilità dei referendum finora seguita dalla stessa Corte non può che portare allo svolgimento del referendum.
Mercoledì 15 a Napoli un incontro dibattito sull'Autonomia Differenziata, che vede partecipare uomini e politici della sinistra e della destra storica. Tutti uniti nella difesa di un'Italia unita e solidale, che guarda al suo futuro e lavora per un nuovo meridionalismo.
Massimo Villone, presidente di 34testalsud ribadisce la necessità di lavorare per il referendum e portare i cittadini alle urne in primavera, nella consapevolezza che non vi è altra via alternativa all'abolizione della legge Calderoli, che il Governo vuole tenere in piedi, nonostante la pronuncia della Corte sulle tante illegittimità costituzionali della stessa, per ragioni di equilibrio politico tra i partiti di maggioranza.
Villone attacca gli equilibrismi di quei politici che oggi si presentano come pontieri ma che in realtà, quando potevano, hanno ignorato le ipotesi alternative a questa legge, che nonostante la pronuncia della Consulta, rimane ancora in alcune sue parti applicabile. Lavorare per garantire la massima partecipazione al referendum è l'unica scelta politica percorribile se si vuole davvero rilanciare il sud e questo paese.
Massimo Villone nel suo nuovo articolo sulla decisione della Corte Costituzionale, che non consente agli italiani di esprimersi su una legge così importante quale quella sull'Autonomia differenziata, che vuole spaccare l'italia in due, mettere le regioni più ricche contro le meno ricche, evidenzia come questa scelta contraddica il senso stesso della logica referendaria: consentire al popolo, ai cittadini elettori di esprimere il proprio consenso o il proprio dissenso su una legge. A nulla vale l'espressione sintetica contenuta nel comunicato relativo, in cui si afferma che il quesito non era chiaro. Quale maggiore chiarezza vi può essere del richiedere l'abolizione completa di una legge, per quanto azzoppata dalla stessa Corte. L'invito finale di Massimo Villone è di far sentire la propria voce al momento in cui vi saranno le prossime elezioni, avendo presente anche il diritto negato di esprimersi sull'abolizione della legge Calderoli.
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