Enrico La Loggia, già ministro per gli affari regionali, componente del comitato per la definizione dei LEP, presieduto da Cassese, critica fortemente l'impostazione settaria e non solidaristica che il comitato ha tentato di proporre come risultato "tecnico" del lavoro loro affidato. L'ex ministro attacca frontalmente la lobbye veneta che ha provato a fare una secessione non violenta in cambio di più risorse a danno delle altre regioni, in particolare del sud.
Paventando un pericolo con lo svolgimento del referendum (la legge ora è innocua, con la sua abrogazione totale i rischi per l'unità del paese e per le sorti del Sud verrebbero meno? si chiede), indicando nello svolgimento del referendum uno strumento politico, non indispensabile, che potrebbe fare danno se non si raggiungesse il quorum,
la costituzionalista della Università della Campania Luigi Vanvitelli, Daniela Mone, richiama l'attenzione appunto sulla determinazione dei Lep.
E mette in guardia dall'uso del lavoro istruttorio e ricognitivo del Clep, che non è certo tecnico ma anch'esso politico, e ricorda come la continuazione del lavoro del Clep, stabilito dal governo sotto la regia di Calderoli, è un tema che prescinde dall'autonomia differenziata. La determinazione dei Lep sarà sempre il fondamento su cui basare future ripartizioni di risorse.
PIetro Spirito intervista il costituzionalista Pallante sulla decisione del governo di mantenere in vita il lavoro della commissione per la definzione dei LEP, nonostante la sentenza della Consulta.
Il Governo persevera nell'errore di avocare a sè la determinazione dei Lep, calpestando il Parlamento e soprattutto la Corte Costituzionale che, nella recente sentenza sulla legge per l'Autonomia Differenziata, ha bocciato questa possibilità.
Il Governo, attraverso la proroga del comitato per la definizione dei LEP (Livelli essenziali delle prestazioni), ha deciso di ignorare la sentenza della Consulta sull'illegittimità delle procedure previste per la definizione degli stessi.
Dopo la decisione della Consulta, che ha stroncato la legge Calderoli e in particolare la commissione sui LEP, ecco che finalmente la commissione viene sciolta e noi tutti salutiamo con piacere il prof. Cassese, presidente della commissione, che ha preferito mettersi al servizio di una parte politica, secessionista e anti italiana, invece che far valere la sua storia di intellettuale e giurista.
Marco Esposito denuncia come nel rapporto finale del Clep ( Comitato per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni) si stiano mettendo in campo ancora trucchi ai danni del Sud. La lettura di libri o la presenza di biblioteche (notoriamente minore nelle aree economicamente in ritardo) diventa un parametro per pesare il valore dei beni culturali di un territorio e quindi il fabbisogno monetario per valorizzarli, ma non solo questo. Ascolta il video e seguici. #34testalsud
L’ineffabile prof. Cassese, ancora (!) presidente del Comitato per la determinazione dei Lep (che andrebbe invece sciolto, a seguire le indicazioni della Corte Costituzionale), discetta su familismo, incapacità, sovra finanziamento, nel settore sanità, alle regioni del Sud.
Ecco la risposta di Giuliano Laccetti di 34 Testa al Sud
CONTRO I LEP AL CONTRARIO SCRIVI AL TUO SINDACO
Per gli assistenti sociali in Italia è in vigore un diabolico “Lep al contrario”. Una legge che dà i soldi ai Comuni che già hanno sufficienti assistenti in rapporto agli abitanti (uno ogni 5mila) e lascia indietro i Comuni in difficoltà. Molti sindaci del Sud non inviano neppure la certificazione, sapendo che a loro non tocca nulla, ma in questo modo alimentano involontariamente la tesi di comodo che “al Sud i servizi non servono”.
34 Testa al Sud ha preparato una lettera per invitare i sindaci a inviare per tempo la certificazione (la scadenza è il 28 febbraio 2025) e unirsi alla nostra battaglia per cambiare una norma che aumenta le diseguaglianze sociali.
Unisciti alla nostra lotta. Invia la lettera al tuo sindaco
LEP, l’arbitro tifa Lega: D’Orlando dimettiti!
Vi ricordate questa battaglia che la nostra associazione 34TestalSud ha iniziato ad ottobre dell'anno scorso contro questa commissione tecnica che tecnica non era?
Ebbene, il costituzionalista prof. Vincenzo Tondi Della Mura, convocato nell'ambito dell'indagine conoscitiva dei LEP presso la commissione parlamentare competente, ha lanciato un appello ai gruppi parlamentari presenti affinché questa commissione sia sostituita perchè non imparziale!
L’associazione 34 Testa al Sud presenta oggi la mappa dei divari territoriali nei servizi pubblici, che documenta come in molte aree del Mezzogiorno la qualità o la quantità dei servizi sia inferiore del 50% rispetto al Centro-Nord.
Si parte dai dati DiPEL (Divari nelle Prestazioni Effettive Locali):
Alcuni esempi emblematici: Assistenti sociali per la popolazione povera: indice 20 al Sud, contro 100 al Nord. Tempo pieno nella scuola primaria: 41,3 al Sud. Asili nido: 47,2. Continuità della fornitura elettrica: 47,4.
In alcune zone si scende a livelli drammatici: Palermo ha un indice di 12 per il tempo pieno scolastico; Isernia 3,6; Melito (NA) 12,7 per gli asili nido.
Massimo Villone, presidente di 34 Testa al Sud, denuncia: il DDL di Calderoli sui LEP è «strumentale all’attuazione dell’autonomia differenziata» e deraglia dai principi costituzionali, ignorando le indicazioni della sentenza 192/2023 della Corte costituzionale. E' necessario invertire la tendenza con una politica che agisca direttamente sui DiPEL, puntando a garantire pari opportunità di sviluppo umano, ovunque si viva.
Il segretario nazionale dell’associazione 34 Testa al Sud, Marco Esposito, è stato ascoltato oggi in Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, nell’ambito delle audizioni dedicate all’attuazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP).
Ha denunciato i rischi di una definizione dei LEP priva di reale capacità livellante tra le diverse aree del Paese se non si garantisce il finanziamento concreto dei LEP .
Dossier di 34 Testa al Sud sui LEP
Questo il documento presentato presso la sala ISMA del Senato della Repubblica il giorno 11 giugno 2025.
Il dossier si inserisce nel dibattito post-referendario sull’Autonomia differenziata.
Dopo la bocciatura del quesito referendario da parte della Corte costituzionale (sentenza 10/2025), 34 Testa al Sud rilancia la critica al disegno di legge Calderoli e presenta un dossier che mette in evidenza: le debolezze giuridiche e politiche della riforma (Massimo Villone); le conseguenze sui diritti sociali, e le gravi disuguaglianze territoriali, specialmente a danno del Mezzogiorno.
Il ddl Calderoli usa i LEP come pretesto per attuare l’autonomia differenziata, anziché come strumenti di garanzia dei diritti su tutto il territorio nazionale.
Questo tradisce l’art. 117 della Costituzione, che impone allo Stato di definire i LEP in modo generale e unitario.
Il ddl delega trasferisce la definizione dei LEP al Governo, escludendo di fatto il Parlamento da un ruolo attivo. Le indicazioni della Corte sulla istruttoria approfondita e sul coinvolgimento delle assemblee legislative non vengono rispettate.
La legge 86/2024 va riscritta. Dopo la sentenza della Corte costituzionale (192/2024), sarebbe stato necessario un profondo ripensamento della legge sull’autonomia. Invece, il Governo ha solo minimamente adeguato il testo, ignorando i richiami alla sussidiarietà, all’equità e all’unità nazionale.
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